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Fluidoflusso: che villaggio a Milano!

Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Dice più o meno così un antico proverbio africano e chi ne ha cresciuto anche uno soltanto (di bambino), sa quanto un’affermazione di questo tipo sia sacrosanta. Oddio, forse quelli che se ne sono resi conto davvero sono stati più i nostri nonni, bisnonni, trisavoli. Tutti coloro che per retaggio culturale, ma soprattutto per necessità, si sono ritrovati a condividere spazi e quotidianità. Quelli che hanno accolto i propri figli e sono stati accolti a loro volta da un’intera comunità. Famiglie fatte di figlie madri e nonne figlie in cui presenza e supporto sono stati parte integrante del naturale evolversi delle cose.

Certo, non sarà stato così per tutte le mamme e in tutte le famiglie, ma sicuramente il contesto era assai diverso da quello odierno. Oggi le porte blindate dei nostri appartamenti racchiudono nuclei familiari più ristretti e per quanto nonni, zii e “balie” si adoperino per alleggerire il carico, quasi sempre non lo fanno insieme ai genitori, ma al loro posto.

Un concetto che spiega benissimo il pediatra spagnolo, ormai diventato il mio guru, Carlos González nel suo Genitori e figli insieme (ed. Il Leone Verde):
«I genitori di oggi, in genere, sono più soli rispetto a un tempo. Soli nello spazio, cioè lontani da chi potrebbe aiutarli nell’accudimento dei figli, e soli nel tempo, lontani dalle generazioni di genitori che li hanno preceduti… Appena una o due generazioni fa era ancora frequente la convivenza con altre persone, nonni o zii… C’era sempre qualcuno in casa, in modo che la madre potesse entrare e uscire senza problemi e sensi di colpa, e il bambino che trovava la madre momentaneamente assente o occupata poteva ricorrere facilmente a un’altra persona. C’erano più persone disponibili a raccontare una storia, prendere in braccio, rispondere a un “perché?”… Quello che è cambiato molto negli ultimi decenni è la struttura della comunità… Queste nuove figure di cura si differenziano dalle vecchie in due aspetti importanti: innanzitutto non stanno a fianco della madre, sostenendola, ma la sotituiscono quando è assente. In secondo luogo, rimangono insieme al bambino per un tempo molto breve. Non c’è dubbio che una volta i bambini ricchi fossero allevati molto spesso da bambinaie o nutrici. Queste persone in genere rimanevano a lungo in famiglia e i bambini stabilivano con loro un vincolo affettivo stabile, una relazione di attaccamento…»

FluidoFlusso

Ecco perché da mamma, ma soprattutto da amica di tante neo o future mamme ho deciso di parlarvi di un nuovo progetto milanese messo in opera da un’associazione che ho scoperto soltanto sabato scorso. Lo spazio si chiama Fluidoflusso (via Melchiorre Gioia 41, Milano), un gran bel nome per definire una realtà in continua mutazione, in cui promotori e fruitori insieme contribuiscono al suo scorrere e crescere. Lo spazio culturale esiste da ormai quasi due anni, fatti di seminari, laboratori, incontri ed eventi. Il villaggio in città invece è la novità del 2016. Rivolto a donne in gravidanza e ad adulti (mamme, papà, nonni, tate…) con bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, propone un percorso di accompagnamento alla nascita (tenuto dalle ostetriche Annamaria Cuozzo e Rosa Estrada e dalla doula ADI Wilma Riolo) e uno spazio di incontro per grandi e piccini (coordinato dalla pedagogista Francesca Romana Grasso).

Tutte queste (e molte altre) informazioni le trovate anche sul sito di FluidoFlusso, assieme ai percorsi personali che hanno portato Ester e Giovanni, i due soci fondatori, a dargli vita. Quello che invece online o sui volantini non c’è è la luce che riempie lo spazio che ospiterà voi e i vostri piccoli, i sorrisi e la simpatia con cui il villaggio vi accoglierà quando ne varcherete la soglia, il profumo e il sapore di merende-coccole per il palato, nonché la passione e la forte motivazione di tutti i suoi abitanti.

Un’ultima cosa. Si tratta di un villaggio che si prende cura anche dei cinefili come la sottoscritta. Ecco il calendario delle prossime proiezioni (riservate ai grandi):

FluidoFlusso cinema d'essai

Informazioni utili:
La quota associativa (annuale, 1 gennaio – 31 dicembre 2016) è di 30 €.
(a questo link vi spiegano) Come funziona il villaggio
Per tutto il resto: tel. 02-66703433; cell. 377-2862282; mail info@fluidoflusso.eu

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