chissà se è vero (ciao Enzo)
[un ricordo di parecchi anni fa]
Fuori grandina e la mia Panda rossa, tanto per fare una cosa “nuova”, decide di fermarsi. Questa volta proprio in mezzo a viale Romagna (per i non milanesi, una delle strade più trafficate della città). Immediatamente parte l’orchestra dei clacson, ma io non mi perdo d’animo (se la patente l’hai presa a Milano, sai che non è un lusso che ti puoi permettere) e faccio di tutto per farla ripartire. Niente da fare…
Nel frattempo, all’orchestra di cui sopra si unisce anche il coro dei “simpatici” automobilisti nei paraggi. I toni, potrete immaginare, sono tutt’altro che lusinghieri. Mi dico: “Calma, Vale, ricorda cosa ti ha spiegato papà. Tira verso di te la levetta dell’aria e poi riaccendi la macchina, dando un po’ di gas”. Sì, pare facile… La rossa non ne vuole sapere di schiodarsi da lì.
I minuti passano (sembrano secoli) e io resto la “cretina” che sta bloccando mezza città. A tutto c’è un limite però e, nonostante dal cielo cadano biglie di ghiaccio, decisa e incazzata apro la portiera, esco dall’auto e, da vera principessina, mi metto a gridare: “MI SI E’ FERMATA LA MACCHINA, NO!??!! SUONATEVI LE PALLE!!!”. Poi, nel pieno dello sconforto, ritorno dentro e mi asciugo il viso con la manica della giacca.
Proprio in quel momento, alla mia destra, nel controviale, vedo Enzo Jannacci, che assieme alla moglie esce dalla sua auto (non ricordo il modello, sicuramente una meno pigra della mia). Lui cerca di riparare la compagna dalla grandine, tenendole sulla testa l’impermeabile mentre l’accompagna al portone. Poi ritorna in macchina e si avvia, credo, a cercare parcheggio.
Ricordo esattamente cos’ho pensato in quel momento: “Ah, cosa darei per avere anch’io un uomo qui, adesso. Un uomo gentile, con l’impermeabile”.
[poi la Panda l’ho fatta ripartire da sola. ma questa è un’altra storia.]
ON AIR: Chissà se è vero (Enzo Jannacci) (un pezzo che magari non citerà nessuno, un brano un po’ atipico del suo repertorio, ma io l’ho scoperto soltanto lo scorso anno e da allora non me lo levo più di dosso)