musica,  primi amori

Cedo Bjork per 1 mq a Woodstoock

Se il mal di stomaco, che mi accompagna da qualche giorno ormai, non mi stronca definitivamente, stasera sarò a Verona a sentire Björk. Non sono una fanatica della signora islandese, devo ammetterlo. Le ultime cose non mi fanno impazzire. Qualcuno però sostiene che in una cornice come quella dell’Arena, il concerto meriti davvero.

Nel frattempo sono in pieno mood Woodstock. Da 4 giorni ascolto Déjà Vu di CSN&Y. Il video qui sotto risale a due anni prima della mia nascita (1974). Guardo questi signori con le lunghe chiome e i pantaloni a zampa, che hanno fatto la storia del rock, e mi dico che ci sarei stata bene in quegli anni. Che alla fine la musica scritta di cuore e suonata di pancia è quella che da sempre mi si cuce meglio addosso. Non c’è tecnica che tenga, se alla base non c’è una spinta… un’esigenza. La necessità di fare musica per dire davvero qualcosa.

Non me ne voglia la signora qui sopra. La sua musica non è certo roba da poco. Eppure, se potessi, stasera baratterei volentieri il biglietto per l’Arena con un metro quadrato di terra a Woodstock. Per poter vedere coi miei occhi com’era davvero affondare i piedi in quella terra, umida e fangosa, marchiata 1969. Sotto cui, tette al vento, “figli dei fiori” e innumerevoli contraddizioni a parte, pulsava comunque qualcosa.

“… we are stardust, we are golden
We are ten billion year old carbon
And we got to get ourselves back to the garden…”

13 commenti

  • Valentina Giampieri

    @anija 

    Bjork non c’entra effettivamente. Mi gira così in sto periodo. Ho bisogno di un po’ di sacrosanta sincerità musicale. Niente orpelli, cambi d’abito o fuochi d’artificio. Sono in vena di note nude e crude.

    Tanto so già che poi stasera tornerò a casa comunque contenta.

  • ilcialtrone

    cmq una cosa dal 1996 in poi l ascolti mai? 🙂

    bjork (che mi piace…per carità) è diventata la madre teresa del rock.

    Ogni volta che va sul palco ti aspetti che faccia il miracolo.

    Non è tanto questo…e che lei ultimamente ci si comporta abbastanza consapevolmente.

     

  • Valentina Giampieri

    @ilcialtrone Intendevi 1969? Perché Déjà Vu è del 1970! Eh eh eh!  Ascolto ascolto, ma alla fine mi ritrovo a metterci più sentimento, quando scrivo della musica di quegli anni. Che ci vuoi fare… sono un’inguaribile rock-folkettona.

  • liv

    …mmm non m’è piaciuto tanto ‘sto articolo sul pre-bjork… mica stai parlando di britney spears e "la bella canzone di una volta" , ecchecc*zz … 😀

    ..per come sembravi esaltata ieri sera al telefono spero che la recensione che scriverai sul geniaccio islandese sarà abbastanza entusiastica da farti meritare il perdono mio e di angelica :D…

  • leonardo

    sibillina, mi rendo conto e non esauribile in un commento. pressappoco volevo dire che certi generi e certe epoche, e mi riferivo al famoso festivalone, oggi sono establishment culturale, quando allora erano di rottura. ergo, “danno risposte”. non considero bjork un’artista sperimentale tout court, né sono un fan, ma di lei mi piace l’uso dell’elettronica, anche quando è velleitario, perché “fa domande”, cerca di coprire altri territori: magari non nuovi, ma nemmeno troppo convenzionali. e ci vuole fegato a farlo, soprattutto quando hai venduto milioni di dischi. ciao, l

  • Valentina Giampieri

    @leonardo Secondo me di fegato ce ne vuole meno, quando hai alle spalle milioni di dischi venduti e uno stuolo di fan che comprerebbero anche il cd dove leggi l’elenco del telefono.

  • leonardo

    valentina: i fan non sono stupidi: vogliono da te quello che si aspettano. è un patto scellerato che ha prodotto un sacco di musica inutile. ciao e buone vacanze. ottima la scelta di non portare musica, approvo in pieno.anija: capovolgerei i termini: se bjork è sperimentale, chi non lo è? (sorriso). scherzi a parte, lo spazio non si addice al topic. che è bello vasto…

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *