amarcord
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Tori Amos, l’intervista (quasi) inedita
La mattina del 12 aprile 2007, in una suite del Principe di Savoia (a Milano), mi ritrovo faccia a faccia con Tori Amos. Parte di quella chiacchierata esce poi sul numero di maggio di GQ. Il grosso però, come spesso accade, rimane in una registrazione che conservo gelosamente. Dato che ormai l’intervista è ampiamente caduta in prescrizione (e soprattutto devo togliere un po’ di polvere da questo blog), direi che è giunto il momento di riproporla in versione integrale. Prima di partire in quarta però, vediamo di inquadrare un po’ meglio quel preciso momento storico. Al cinema, qui da noi, è un periodo di gran bei film: Le vite degli…
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buon compleanno, nonna
quando qualcuno che ami se ne va, restano miriadi di piccole (grandi) cose: gli spazi che avete condiviso, quello in cui metteva cuore e anima, il modo in cui si prendeva cura di te… mia nonna amava tanto la sua casa. la custodiva come un gioiello, ché fosse sempre pulita, in ordine e pronta per ospitarci (in questo, ahimè, io non ho preso da lei…). mia nonna era una buona forchetta (e qui invece le somiglio parecchio). le piaceva moltissimo mangiar bene, ma ancora di più preparare prelibatezze. quello era il suo modo di coccolarci, ci stringeva tutti in un grosso abbraccio culinario. ogni vigilia di Natale si presentava a…
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Georgia (amarcord musicali)
[post motivato dalla felicità di aver appena recuperato in Rete il testo di una canzone di cui mi innamorai diversi anni fa] È il 1995, la tv passa Georgia, dramma alcolico in salsa rock. Vado immediatamente in fissa per tre cose: il look di Jennifer Jason Leigh, i riferimenti ai Velvet Underground e una canzone, scritta dall’attrice coprotagonista, cantautrice nel film e nella realtà, Mare Winningham (oggi, quasi 20 anni dopo, me la ritrovo nel telefilm The Affair. Corsi e ricorsi…). Ascolto quella canzone soltanto una volta, non ho nemmeno il tempo di registrare, ma mi rimane talmente in testa che, finito il film, provo subito a trascriverne accordi e…
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(a dreaded sunny day) so let’s go where we’re happy
In viaggio verso casa con i Cure nello stereo, dopo l’ultimo saluto tra le lacrime e i sorrisi, sento ancora addosso il calore di Casa. L’ho sentito tra le folate di vento e tra i marmi gelidi e sono certa abbia raggiunto anche te, che con noi hai diviso per tanti anni la stessa porzione di sabbia e lo stesso orizzonte di mare. Ancora un brindisi, Mitty. A quell’estate (dei miei 17 anni) in cui ho comprato Briciole per cercare una chiave d’accesso ai tuoi pensieri. A tutte le volte in cui avrei voluto farti sorridere e non ci sono riuscita. A quelle in cui sono stata superficiale perché non…
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aspettando Tom Petty
Sono passati circa 21 anni da quando io e mio fratello, subito dopo aver visto Il silenzio degli innocenti, abbiamo comprato il Greatest Hits di Tom Petty & The Heartbrakers. Io avevo 15 anni, lui 12 e a mala pena sapevamo chi fosse quel capellone biondo. Il cd però l’abbiamo consumato. Venerdì sera, finalmente, vedrò Tom Petty dal vivo e (coincidenza!) sta chiudendo tutte le date proprio con quello stesso pezzo. Mi sto preparando all’evento canticchiando la scaletta del tour. Eccola in versione studio e, per chi preferisce, anche in versione live. “… well she was an American girl raised on promises She couldn’t help thinking that there was a…
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Cyndi still wants to have fun!
24 anni d’attesa per vedere Cyndi Lauper finalmente su un palco italiano! Ero poco più che una bambina quando ascoltavo Change of Heart, All Through the Night, Girls Just Want To Have Fun e She Bop. Lei l’altra sera le ha fatte tutte e quattro. E questo sarebbe già un ottimo motivo per volerle bene, ma non è l’unico. La cosa che più mi ha colpito, da neofita di Cyndi-concerti, è un’altra: pur essendo sulla cresta dell’onda da quasi 30 anni, lei si comporta come una di noi. Niente capricci da diva o regali distacchi. Questa “Madonna mancata” (come l’hanno spesso definita), già alla seconda canzone, se ne stava a…
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Un signore di nome Dennis Hopper (Farewell, easy rider!)
Non ricordo la data: ogni volta che ci sono di mezzo numeri, il mio cervello si rifiuta di memorizzare. Ricordo però, come fosse oggi, il mix di emozioni di quella giornata. E’ una delle mie primissime interviste per GQ, nonché la realizzazione di un piccolo grande sogno. Ho appuntamento con Cibra (la collega) davanti al Principe di Savoia. Dobbiamo incontrare, in un colpo solo, Jeremy Irons, Laurence Fishburne e Dennis Hopper. Li accomuna, a quanto pare, la passione per le moto. L’intervista infatti è stata organizzata da BMW. Vado matta per Irons. Ho tenuto per anni una sua foto sul comodino. Colpa dei ruoli, “discretamente” malati, da guastatore, impulsivo e…
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i Jethro Tull, il Carducci e il mio grazie
Premessa: Viviamo in una società così poco sensata, che quando decidiamo di fare un gesto carino nei confronti di qualcuno, spesso evitiamo di farlo per paura di esser presi per degli psicopatici. Io questa volta però me ne sono fregata: il mio gesto carino l’ho fatto. E senza pensarci su. Parcheggio del supermercato. Salgo in ascensore, per tornare alla macchina, col carello della spesa pieno. Accanto a me c’è una ragazza, anche lei col suo carrello. La riconosco subito. Lei è quella che ai balli di fine anno del Carducci (il mio liceo) portava sempre dei pezzi straordinari, per coreografia e musica. Io – “Scusa, sbaglio o anche tu andavi…
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Beck, Velvet Underground & Nico (and a happy New Year!)
Le feste sono passate. Il 2009 pure. Nel nuovo anno la sottoscritta c’è già entrata a pie pari. Nuove responsabilità, nuovi obiettivi, ma soprattutto meno sprechi di cuore e di tempo. C’è troppo da sentire, annusare, toccare e vedere per perdersi dietro a inutili quisquilie. I punti fermi naturalmente restano ben saldi. E tra questi, sul podio, c’è sempre musica. Velvet Undergorund & Nico, per esempio, è un gran disco. Per la sottoscritta a dir poco un pilastro. Eppure mi piace che Beck ci si sia sporcato le mani, che ci abbia giocato senza troppo timore reverenziale (progetto Record Club). Mi piace che abbia deciso di distribuire gratuitamente in Rete…
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Alda Merini e lovlou
Di Alda Merini ho due ricordi nitidi e importanti. Una serata all’oratorio, da ragazzetta, passata ad ascoltarla leggere poesie e parlare della vita. Tornai a casa con un libro autografato e i suoi occhi accesi impressi nell’anima. La mia terza stanza, in via Guerrini al 6. Sulla parete accanto alla finestra avevo scritto in acrilico nero questa sua frase: “… il buio è così indolore, il buio è così siepe, il buio è così mamma…”. Mercoledì 4 novembre, alle ore 14, verranno celebrati per Alda Merini i funerali di Stato in Duomo (Milano). Ascolta il podcast di “lovlou e Milano” per Alda Merini